CON IL PRIMO CONCERTO DEL 2024, ESEGUITO NELL’AUDITORIUM DI S. VITTORINO, IL CONSERVATORIO “NICOLA SALA” HA OFFERTO ALLEGRIA AL PUBBLICO PRESENTE - Cultura

CON IL PRIMO CONCERTO DEL 2024, ESEGUITO NELL’AUDITORIUM DI S. VITTORINO, IL CONSERVATORIO “NICOLA SALA” HA OFFERTO ALLEGRIA AL PUBBLICO PRESENTE

La symphonic band è il luogo di elezione per lo studio e l'approfondimento degli strumenti a fiato

E’ iniziato in bellezza l’anno 2024, e precisamente il giorno dell’Epifania, con il Concerto della Symphonic
Band del Conservatorio Statale “N. Sala” di Benevento, diretto dal M° Vincenzo D’Arcangelo, che si è tenuto
al Teatro S. Vittorino di Benevento.
Coerentemente con il territorio, la Symphonic Band è il luogo di elezione per lo studio e l’approfondimento
degli strumenti a fiati. Tra le sue file, gli studenti possono fare esperienza del “suonare insieme”. Si permette
così una loro crescita personale e professionale, e la possibilità di offrire al pubblico uno spettacolo, sempre
gradito, come quello a cui abbiamo assistito.
Il concerto è iniziato con l’esecuzione di un brano tratto da” Jesus Christ Superstar”, un musical drammatico,
sulla vita e morte di Gesù, di cui Tim Rice, è stato autore dei testi; Norman Jewison, il regista; Andrew Lloyd
Webber, autore delle musiche. Il film ottenne nel 1974, il David di Donatello ed il plauso personale dell’allora
Papa Paolo VI, uno dei papi innovatori della nostra era contemporanea, che dopo aver visto in privato il film,
si complimentò con il regista, Jewison, dicendo: “Non solo apprezzo il Vostro film, ma credo che potrà
avvicinare ulteriori persone al cristianesimo, più di qualsiasi altra cosa in precedenza”.
Il film fu osannato e criticato, come accade sempre alle grandi opere artistiche e culturali, e questo lavoro
cinematografico ha colpito molto la critica ed il pubblico, oltre che per la storia che racconta anche per le
musiche. Non a caso, alcuni brani bellissimi sono stati interpretati da grandi cantanti quali Mina e Claudia
Mori.
Sono stati poi eseguiti i più noti brani natalizi, uniti nel titolo ”Christmas Festival”, ricreando così quel clima
natalizio, che si conclude con l’Epifania. Abbiamo poi ascoltato “Il Valzer dei fiori” di Cajkovskij, tratto da “Lo
schiaccianoci”.
Immancabile il valzer del “Bel Danubio Blu” di Johann Strauss, che con le sue note, ci ha immersi nelle acque
del fiume omonimo.
E’ stato poi eseguito la “ Florentiner Marsch”, un brano scritto da Julius Fucik, un compositore ceco,
direttore di bande militari, per le quali scrisse molti brani, che ancora oggi vengono eseguite nella repubblica
Ceca, per il loro alto senso patriottico. In particolar modo, la “Florentiner Marsch” fu composta per un ‘opera
rimasta poi incompiuta.
Ha infuso molta gioia nel pubblico l’ascolto dell’esecuzione del “Can Can”, scritto da Jaques Offenbach, il
più celebre è quello del “Galop Infernal”, nell’operetta ”Orfeo all’Inferno” del 1858. La gioia del pubblico si è
manifestata nella partecipazione con il battito delle mani, che ha accompagnato l’orchestra, ed il gradimento
è stato talmente tanto che quando il M° ci ha chiesto quale esplicitamente fosse il brano da eseguire quale
bis, abbiamo scelto il “Can Can”.
Immancabile è in ogni concerto natalizio che si rispetti la “Marcia di Radetzky”, composta da Johann Strauss
padre, in onore del generale Josef Radetzky, per celebrare la riconquista austriaca di Milano, dopo i moti
rivoluzionari del 1848, che caratterizzarono la prima guerra di indipendenza, un brano, che, ricordiamo, fu
scritto in appena due ore e per noi italiani forse è poco patriottico…
Esso conclude da sempre il Concerto di Capodanno a Vienna, ma viene suonato ovunque per la sua vivacità
ed allegria. Infatti, Il brano ha acquisito tanta universalità che è stato adottato come marcia d’ordinanza
veloce, dal 1° Reggimento di Cavalleria delle Dragoon Guards della Regina nel Regno Unito.
Ringraziamo dunque il M° D’Arcangelo che ha presentato e guidato il concerto con grande maestria ed ha
stemperato l’emozione e la fatica degli artisti, con battute, ed ha spiegato che la scelta dei brani popolari è
avvenuta con l’intento di far ascoltare brani molto noti ed ha voluto avviare così: ”L’anno nuovo, con buoni
auspici“. Era evidente l’intento, da lui sotteso, di regalarci un po' di allegria e buonumore.
Possiamo dire che vi è pienamente riuscito, perché il pubblico era particolarmente felice e rilassato e,
come diceva il compianto regista Giambattista Assanti, ”dal Teatro dobbiamo uscire sempre con il sorriso”.
E con il sorriso dobbiamo affrontare questo nuovo anno, sperando in un miglioramento, delle nostre
condizioni economiche, di salute e con l’augurio di avere anche tanta serenità.

Giuseppe Di Gioia.

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